La cartomanzia: tra occultismo e storia

Tutti sanno cosa sia la cartomanzia, anche se non è detto che si siano mai fatti leggere le carte. Quest’arte divinatoria si basa su una serie di spunti, alcuni molto antichi, altri che hanno avuto origine nel corso del 1700. Fu proprio nel corso di questo secolo infatti che alcuni esperti di occultismo si dedicarono a codificare il significato delle carte da utilizzare per la cartomanzia.

Cosa sono i tarocchi
Rivolgendosi ad un servizio di cartomanzia, come ad esempio quello disponibile sul sito cartomanziabassocostocellulare.it, si ottiene una divinazione, ossia una lettura del significato di alcune carte scelte da un intro mazzo. Per tale lettura si possono utilizzare carte di qualsiasi genere, anche se le preferite dai cartomanti sono i cosiddetti tarocchi. Si tratta di un mazzo particolare, che conta in genere 22 o 28 carte, scelte tra quelle che anticamente erano dette tarocchi. I tarocchi erano molto diffusi in Italia, a partire dal 1500; era un mazzo costituito da 78 carte, delle quali 56 hanno poi dato origine alle comuni carte da gioco, mentre le restanti sono oggi conosciute come tarocchi. Le 22 figure in esse ritratte traggono ispirazione da diverse iconografie; vi sono rappresentati la luna e il sole, le virtù teologali della Religione cattolica, le classi sociali più rappresentative della popolazione rinascimentale, e così via. Ad esse si aggiunge il matto, una figura allegorica.

La storia della cartomanzia
Sono varie le tradizioni dalle quali è nata la cartomanzia, a partire dall’antichità, quando era abbastanza comune utilizzare dei simboli per la predizione del futuro. Certo, gli antichi Egizi e le popolazioni che vivevano vicino al Mar Mediterraneo non usavano propriamente i tarocchi per la cartomanzia, ma carte con altri simboli o metodologie completamente differenti. Sono numerose le testimonianze storiche che parlano della cartomanzia già nel corso del Medioevo; si utilizzavano però a scopo divinatorio diverse tipologie di carte, spesso con metodi differenti da quelli della cartomanzia odierna. Essa infatti deriva da alcuni testi, scritti nella seconda metà del ‘700, che riportano l’utilizzo dei trionfi, le 22 carte dei tarocchi di cui riferivamo prima, per la divinazione. Questi testi sono utilizzati ancora oggi, sia per quanto riguarda i metodi che per quanto concerne l’attribuzione del significato ad ogni singola carta. Proprio questo significato è ciò che è più cambiato nel corso dei secoli, anche perché oggi si usano vari mazzi per la divinazione, compresi quelli più comuni, usati anche per il gioco delle carte.

Come funziona la cartomanzia
Questo tipo di divinazione si basa sulla scelta di un certo numero di carte da un mazzo, che ne contiene almeno 20, se non di più. Il cartomante mescola le carte, facendo alzare il mazzo a chi desidera la divinazione; in seguito sarà proprio quest’ultimo a scegliere le carte, disponendole secondo quanto indicato dal cartomante stesso. Scoprendo le figure sulle carte il cartomante ne interpreta il significato; ogni figura ha infatti un preciso significato, non solo singolarmente, ma anche considerandola all’interno del gruppo di carte selezionato.