Lavare i piatti è un’incombenza che siamo costretti ad affrontare quotidianamente, in qualsiasi nucleo familiare e in qualunque ruolo ci si trovi: nessun componente della famiglia è salvo e prima o poi toccherà a tutti, marito, moglie, figli e nonni, con la probabilità di essere chiamati a servizio, considerando solo i pasti principali, almeno tre volte al giorno.
Chi non ama svolgere questa mansione a mano deve ringraziare la genialità dell’inventrice statunitense Josephine Garis Cochrane. Nel 1886, infatti, la ricca e ingegnosa donna dell’Illinois, infastidita dalla poca attenzione posta dalla servitù ai suoi preziosi servizi di piatti, decide di inventare una macchina per eliminare lo sporco dalle stoviglie senza rovinarle.
L’interesse fu all’inizio circoscritto, coinvolgendo principalmente amiche e vicine dell’altà società dell’Ohio, desiderose di comprare la fantasmagorica macchina pulitrice, ma spinse comunque l’ideatrice a brevettare il dispositivo, che ottenne il primo premio al World’s Fair: Colombian Exposition (Fiera Colombiana di Chicago), nel 1893 e subito dopo ad aprire una fabbrica per replicarne il modello.
L’evoluzione
Al principio del secolo scorso, con l’avvento del motore elettrico, la lavastoviglie fu destinata essenzialmente alle cucine di alberghi e ristoranti, il prezzo era molto alto e il consumo di acqua troppo dispendioso per essere accessibile al mercato domestico.
Solo negli anni Quaranta fece il suo debutto con conseguente successo nelle case americane, e circa una decade dopo prima in Germania e poi nel resto d’Europa. Ed è qui che la lavastoviglie festeggerà a breve i suoi 65 anni di “attività”, infatti è entrata nelle case europee nel 1956 e, per merito di una continua evoluzione tecnica, con l’arrivo dell’elettronica negli anni Ottanta, gli studi sull’ergonomia negli anni Novanta e i continui miglioramenti per la gestione dello spazio, ha accompagnato fino a oggi generazioni diverse, sollevandole dall’ingrato incarico del lavaggio a mano.
Eco-sostenibilità
Più di un secolo è trascorso dall’invenzione della Cochrane e, oggi più che mai, i progressi tecnologici, che danno vita ai cosiddetti elettrodomestici di ultima generazione, ci permettono non solo di risparmiare tempo da dedicare agli altri e a noi stessi, ma ci fanno dormire sonni tranquilli, perché, tra le altre cose, lasciano pulita anche la nostra coscienza green: le nuove tecnologie consentono di prestare attenzione al risparmio energetico, a un consumo idrico oculato in vista della salvaguardia dell’ambiente e a un utilizzo intelligente delle risorse.
Si stima ad esempio che il consumo di acqua del primo modello fosse comparabile a un lavaggio a mano molto lungo con acqua corrente, pari a 500 litri. I modelli di lavastoviglie dell’era moderna si aggirano sui 10 litri per lavaggio. Le case produttrici, infatti, si sono adeguate alle rigide regole dettate dal Protocollo di Kyoto per la salvaguardia ambientale e la responsabilità delle azioni dell’uomo sul clima.
Un elettrodomestico, mille usi
La “lavastoviglie a manovella” è ormai un ricordo distante anni luce se pensiamo alla quantità di marche e modelli che abbiamo a disposizione, con sensori per il riconoscimento dello sporco e accensioni programmate, la cara Josephine — che non ha avuto la fortuna di conoscere il destino della sua invenzione — sarebbe molto orgogliosa del grande successo ottenuto dalla sua rivoluzionaria idea. Per conoscere le possibilità di scelta sull’acquisto della lavastoviglie offerte dal mercato, si consiglia di visitare il sito www.migliorlavastoviglie.it.
Probabilmente l’inventrice però rimarrebbe un po’ perplessa nel sapere che esistono alcuni usi non convenzionali del suo amato dispositivo: dal più pratico lavaggio dei berretti alla più “sofisticata” e decisamente eccentrica cottura del salmone.
Le alternative d’uso al classico lavaggio di piatti, bicchieri e posate sono moltissime, la lavastoviglie può infatti essere usata anche per lavare le scarpe e le ciabatte, i giochi in plastica, le spazzole, i pettini, le scope, gli attrezzi da lavoro, gli strumenti per il giardinaggio, i pennelli e le plafoniere, sanificare ciucci e biberon, e se infine desiderate cimentarvi in una cucina fuori dagli schemi, il vapore prodotto dall’acqua calda è in grado, a seconda della temperatura del programma, di cuocervi le uova in tutti i modi possibili.
Non ci resta che mettere alla prova la nostra lavastoviglie!