La marcatura e la codifica dei vari prodotti in commercio sono processi ormai divenuti indispensabili in ambito industriale. A prescindere dai vari obblighi di legge oggi sempre più stringenti relativi all’etichettatura dei prodotti, tali processi hanno un’importanza cruciale a livello logistico perché rendono più efficienti tutti i vari passaggi che intercorrono dalla produzione fino alla vendita.
Si pensi, per fare un banale esempio, alla gestione delle scorte di magazzino: sarebbe di fatto impossibile, in ambito industriale, gestire le scorte senza un preesistente processo di codifica che permetta di rilevare in tempo reale i quantitativi dei vari articoli, la loro posizione, la scadenza dei vari lotti ecc.
Detto dell’importanza della marcatura per quanto riguarda gli aspetti normativi e logistici, non si deve dimenticare che un tale processo ha un ruolo cruciale anche da un punto di vista più strettamente “commerciale”, ovvero quello del marketing. La qualità dei prodotti è ovviamente fondamentale, ma è indubbio che l’occhio vuole la sua parte e a parità di livello qualitativo, l’immagine ha un ruolo di primaria importanza (i marcatori possono incidere immagini e loghi sui prodotti o sul packaging).
I marcatori laser
Attualmente, nell’ambito della marcatura e della codifica vengono sempre più spesso utilizzati i marcatori laser, macchinari che operano incidendo il substrato tramite un raggio laser. L’incisione è indelebile e si caratterizza per il fatto che non arreca il minimo danno all’integrità e alla qualità del packaging e del prodotto.
Oggi esistono in commercio marcatori laser affidabili, altamente performanti, versatili, efficienti e caratterizzati da interfacce user friendly. Grazie a questi strumenti è possibile incidere sul substrato un po’ di tutto: un’immagine, un logo, un simbolo, un testo ecc. Quindi non soltanto informazioni obbligatorie per legge, ma anche tutto ciò che risponde a esigenze di marketing o di tipo logistico.
A seconda delle specifiche necessità dell’azienda, esistono modelli con caratteristiche diverse, ma sostanzialmente si possono distinguere due principali tipologie: marcatori laser al biossido di carbonio e a fibra ottica. Scopriamone le principali caratteristiche.
I marcatori laser a CO2 e a fibra ottica: caratteristiche principali
Vale la pena premettere che non si può parlare di differenze qualitative fra queste due tipologie di marcatori; si tratta infatti di tecnologie diverse la cui scelta dipende in pratica dal tipo di materiale che deve essere inciso.
I marcatori laser a CO₂ (biossido di carbonio) sfruttano una miscela di questo gas per produrre un raggio laser di elevata potenza. Sono in grado di creare incisioni superficiali o più profonde. Rappresentano la scelta ideale quando è necessario effettuare le marcature di materiali non metallici come per esempio i cartoni e la carta, le pellicole, la plastica, i tessuti, il vetro, i prodotti di acrilico e via discorrendo.
I marcatori laser a fibra sfruttano un raggio laser a fibra ottica. Questi strumenti consentono di effettuare marcature di altissimo livello qualitativo e particolarmente precise. Sono un’ottima scelta qualora si debbano incidere superfici metalliche come per esempio il ferro, l’acciaio inossidabile, l’alluminio anodizzato, il rame, il titanio, l’ottone, ma anche metalli preziosi come l’oro e l’argento. Sono inoltre adatti a operare sui polimeri termoplastici come per esempio il polietilene e il polistirene.
Una loro caratteristica interessante è che possono operare per lunghi periodi di tempo senza che vi sia la necessità di interventi di manutenzione. Il loro costo operativo è però in genere abbastanza elevato.